Giornata dell'Economia 2011: Rapporto in slides
La 9° Giornata dell’Economia è un momento istituzionale importante, durante il quale si fa il bilancio sull’andamento dell’economia provinciale, attraverso l’analisi delle principali variabili di tipo congiunturale e strutturale.
In occasione di tale appuntamento, la CCIAA di Cosenza ha elaborato il tradizionale Rapporto sull’Economia della provincia.
Con riferimento all’andamento dell’economia nel nostro Paese nel 2010, si osserva che il PIL nazionale è salito dell’1,37% dopo la forte contrazione registrata nel 2009 (-5,2%). Vi ha contribuito per 1,7 punti percentuali la crescita della domanda nazionale, sostenuta dai consumi delle famiglie e dagli investimenti in macchinari, attrezzature e beni immateriali. Le esportazioni hanno fornito il principale stimolo alla crescita: sono salite del 9,1%, recuperando quasi metà della perdita subita nel 2009; tuttavia, a causa della forte espansione delle importazioni (10,5%), la domanda estera netta ha sottratto 0,4 punti percentuali alla dinamica del PIL.
Anche l’andamento dell’economia della provincia di Cosenza e’ stato caratterizzato da una parziale ripresa nel 2010, pur nel contesto di una situazione in cui i forti elementi di incertezza e instabilità hanno condizionato l’attività delle imprese locali. Il PIL pro capite provinciale a prezzi correnti ha registrato un tasso di crescita del 3,2% rispetto allo 0,9% risultato in Calabria.
La ripresa non ha avuto riflessi sull’occupazione nella provincia: dopo una fase di crescita nel 2009, gli occupati sono diminuiti di 11.000 unità nel 2010; tale contrazione è in linea con quella registrata a livello regionale e nazionale. Il settore dell’agricoltura, a differenza di quello dell’industria in senso stretto, delle costruzioni e dei servizi, ha registrato un incremento del numero di occupati che è passato da 22,5 mila unità nel 2009 a 27,5 mila unità nel 2010.
La dotazione infrastrutturale della provincia di Cosenza permane piuttosto limitata facendola posizionare al penultimo posto nella classifica delle province calabresi. Tale situazione conferma l’esistenza di un vincolo ai percorsi di crescita produttiva ed economica a causa della inadeguatezza infrastrutturale rispetto alle esigenze espresse dall’apparato produttivo.
Il flusso di merci esportate dalla provincia cosentina è cresciuto del 10,2% dal 2009 al 2010 a differenza della tendenza negativa registrata nel 2009, che aveva visto una diminuzione dei flussi di merci verso l’estero del -9,3%. La variazione positiva del 2010 risulta decisamente migliore del dato regionale (0,7%), pur se in netto divario rispetto alla variazione nazionale (15,7%). Anche sul versante delle importazioni provinciali si osserva un incremento che è pari al 48,8% nel 2010 (16,2% in Calabria e 22,6% in Italia).
Nel 2010, nella provincia di Cosenza, le imprese registrate risultano essere pari a 66.115 unità nel 2010 con una crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente (65.254 imprese registrate); in particolare, si osserva un forte incremento del numero di imprese relative alle attività dei servizi di alloggio e ristorazione che sono cresciute di 177 unità, seguite da quelle del commercio che sono aumentate di 172 unità. Tale incremento consente di evidenziare una struttura imprenditoriale provinciale dinamica soprattutto se si considera che il tasso di crescita registrato a livello regionale è pari allo 0,7% nel 2010.
Nel 2010, risultano iscritte 4.108 nuove imprese a fronte di 3.275 cessazioni con un saldo tra iscritte e cessate positivo e pari a 833 unità, a differenza del 2009 in cui si è registrato un saldo negativo e pari a -13 unità. I settori con i maggiori saldi negativi sono stati quelli del commercio (-153) e delle costruzioni (-145).
Le imprese artigiane registrate, invece, hanno registrato una riduzione del -0,9% nel 2010 (-1,3% in Calabria).
Le imprese femminili sono cresciute del 13% rispetto all’anno precedente, soprattutto nei settori del commercio e dell’agricoltura.
Relativamente all’imprenditoria straniera, si osserva che le persone straniere con cariche in impresa sono pari a 4.634 nel 2010 con una crescita di circa il 9% rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda il sistema bancario, dal punto di vista strutturale, nella provincia di Cosenza, nel 2010, le banche con sede amministrativa sono 10 e gli sportelli sono 202. Rispetto all’anno precedente non si sono registrate variazioni significative nella dotazione strutturale. Da un esame più attento del livello di bancarizzazione emerge che la dimensione media del sistema creditizio cosentino si presenta estremamente piccola. Invero, nel 2010 si nota una presenza schiacciante nella provincia di banche di dimensioni più contenute (quelle che la Banca d’Italia sulla base dei fondi intermediati definisce banche medie, piccole e minori) che, rispetto al totale, rappresentano l’82%, contro il 18% delle banche maggiori. Inoltre, esaminando il numero di sportelli ogni 10.000 abitanti nel 2010 emerge che le province calabresi presentano dei valori nettamente al disotto di quelli medi dell’Italia (pari a 5,58). A livello provinciale, Cosenza è seconda, con circa 2,75 sportelli per ogni 10 mila abitanti; le altre province mostrano comunque un numero di sportelli simile per ogni 10.000 abitanti e pari a due.
Dal punto di vista delle condizioni e del livello d’intermediazione emerge che nella provincia di Cosenza si profilano purtroppo nuove restrizioni di credito proprio nel momento in cui le imprese ne hanno più bisogno per creare delle condizione di ripresa. Questo aspetto è tanto più evidente se si considera l’ammontare delle sofferenze bancarie nella provincia di Cosenza che per le imprese non finanziarie sono aumentate dal primo trimestre 2009 al quarto trimestre 2010, con valori medi pari a circa 244 milioni di euro. Inoltre, con riferimento all’ultimo trimestre 2010, il settore dei servizi appare quello più problematico considerando che le sofferenze risultano di ammontare più elevato rispetto agli altri settori considerati, ovvero il settore delle attività industriali e quello delle costruzioni. Se si guarda il tasso di crescita delle sofferenze nell’ultimo biennio si nota una crescita pari a circa il 35% per il settore dei servizi, seguito da quello delle attività industriali con un tasso pari al 26% e da quello delle costruzioni con un tasso pari al 24%.
Nel 2010 oltre la metà dei finanziamenti bancari (ossia il 54%) è concesso dalle banche di medie e piccole dimensioni. Le banche medie, infatti, erogano da sole circa il 34% dei finanziamenti alle imprese della provincia. Ciò va a confermare quanto già sottolineato in termini di struttura del sistema bancario cosentino, ovvero che gran parte della gestione del credito è realizzata da banche di dimensioni ridotte, non sempre in grado di finanziare opportunamente le attività produttive locali.
Le garanzie richieste per l’erogazione dei finanziamenti per cassa sono pari 1.073 milioni di euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 2,75%. Sono soprattutto le imprese di piccole dimensioni a gestione familiare che lamentano una più sistematica richiesta di garanzie.